Le nostre radici
Professor Francesco Realmonte
Eminente giurista, professore ordinario alla Cattedra di Diritto civile nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica di Milano negli anni settanta e ottanta, oltre e al di là della notevole produzione scientifica, si caratterizzava come ardito e instancabile costruttore di equilibrio per la capacità di declinare con immediatezza la norma in termini di giustizia e di equità, secondo una logica sapienziale ispirata da una autentica convinzione di testimonianza cristiana. L'autorevolezza che ne marcava il tratto e il carisma ne rafforzavano la spontaneità nel cogliere le gracilità di quanti, suoi interlocutori, cercavano col suo aiuto di appianare lo svantaggio e il disagio sociale di cui Egli stesso con istintiva amabilità coglieva e anticipava l'imbarazzo: poteva trattarsi di allievi, studenti o colleghi docenti; così come, più in generale, nella società civile del modo di rapportarsi al prossimo con assoluta autenticità e spirito di amicizia. Con singolare dedizione seppe concretamente salvaguardare e tutelare i diritti delle giovani generazioni specie nell'ambito del diritto allo studio e all'educazione.
La nostra metodologia
La resilienza
"Il potere della vita è così grande che, come un enorme torrente, riprende l'avvio dopo un avvenimento sconvolgente sotto nuove forme"
(Cyrulnik, 2008)
Utilizzato in origine nel campo della fisica per descrivere la resistenza dei materiali agli urti, il termine resilienza in ambito psicosociale rappresenta la capacità di adattarsi e di riprendere il cammino in circostanze avverse. Le avversità a cui ci si riferisce possono assumere diverse forme, fisiche o morali: la morte di una persona cara, la malattia, il divorzio, la perdita della casa, l'abbandono del proprio paese, disastri naturali, condizioni di estrema povertà o vulnerabilità.
Vivere in maniera resiliente significa avere un approccio positivo utilizzando le proprie competenze, i propri talenti e le proprie risorse per superare le difficoltà della vita. Viene presa cioè in considerazione, e incoraggiata, la capacità di tutti gli esseri viventi di mettere tutte le proprie forze e risorse a servizio della sopravvivenza. L'uomo ha la capacità di superare le avversità, ma per riuscirci egli ha anche bisogno di “tutori di resilienza” cioè persone e luoghi simbolici di affetto, di attività e di parole che gli permetteranno di riprendere in mano la propria esistenza con il coraggio necessario per guardare al futuro.